Si è parlato di questa forma di dermatite il 5 novembre ultimo scorso, a Napoli, durante un congresso organizzato dall’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. Ne parliamo col Prof. Francesco Bruno, noto Dermatologo a Milano, esperto di malattie della pelle legate agli alimenti.
Di cosa si tratta esattamente?
È una forma di dermatite molto pruriginosa caratterizzata dalla presenza di vere e proprie strisce che compaiono in seguito al grattamento del paziente, in seguito all’ingestione di sushi o sashimi. In Giappone è stata descritta la prima volta da Nakamura nel 1977. Si vede da poco tempo anche in Italia. L’uso sempre più frequente di alimenti della tradizione giapponese a base di pesce crudo, ne ha spiegato una recente presenza anche nel nostro paese.
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È una forma di allergia o intolleranza alimentare?
Assolutamente no! Non è assolutamente un’allergia o un’intolleranza alimentare, come qualcuno ha detto, bensì è una vera e propria tossidermia dovuta a un fungo presente nel pesce crudo, conosciuto col nome "shiitake". Il fungo è di tipo flagellato. Ecco perché viene denominata Dermatite flagellata o Shiitake Mushroom dermatitis. Un’associazione tra dermatite flagellata e ingestione di funghi shiitake (Lentinula edodes) è ben conosciuta in Giappone. Anche l’assunzione di bleomicina (farmaco che si utilizza nei linfomi), può causare simili dermatiti.
Ha nulla a che fare con la sindrome sgombroide, dovuta a pesce mal conservato?
No! Non ha alcuna relazione con la sindrome sgombroide che presenta anche dei sintomi sistemici che questa dermatite non presenta nel modo più assoluto.
Come si manifesta la dermatite?
Sulla schiena e sulle gambe insorgono piccole papule diffuse della grandezza di 1 mm, fortemente pruriginose, disposte in modo lineare. Le strisce compaiono quando la pelle viene graffiata o, reattivamente nelle zone di attrito, di contatto o di frizione. Si può confondere con l’urticaria o col dermografismo, ma è tutt’altra malattia.
Dopo quanto tempo si manifesta dall’ingestione di pesce crudo?
Purtroppo è molto variabile e questo rende a volte difficile una diagnosi precisa e immediata: da un minimo di 12 ore, sino a 5 giorni.
Che grado di gravità ha questa dermatite?
Non è affatto grave e non presenta sintomi sistemici. Ma è molto fastidiosa per l’intenso prurito che è continuo, a differenza dell’urticaria che è invece a poussée (ad attacchi). Si controlla bene con steroidi ed antistaminici e guarisce in una due settimane circa.
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La presenza di questo fungo nel pesce crudo è dovuto ad una sua cattiva conservazione o abbattimento?
Indubbiamente, in generale, il pesce crudo deve osservare rigidamente tutte le regole di abbattimento per evitare ogni tipo di pericolo d’inquinamento. Confesso che ancora non si conosce il preciso meccanismo d’azione di questa tossidermia. Si pensa che in questi funghi sia presente un polisaccaride, responsabile della reazione tossica.
Dobbiamo quindi avere paura di mangiare sushi o sashimi?
Ovviamente no! Ma nel caso dovessero insorgere sintomi simili a quelli descritti, consiglio di recarsi immediatamente dallo specialista dermatologo.
Cosa si sente di consigliare ai nostri lettori appassionati di sushi?
Ovviamente di andare tranquillamente a consumare pesce crudo in posti affidabili, ma, nel contempo, sconsiglio vivamente di assumere pesce crudo a quei pazienti che hanno avuto una dermatite così come l’ho descritta. Trattandosi di una tossidermia, alla riassunzione del fungo di cui abbiamo parlato, è assai probabile che la dermatite si ripresenti e anche in forma più aggressiva.
Se vuoi leggere l’intervista integrale, clicca sul seguente link:
www.margherita.net
Ringraziamo il Prof. Francesco Bruno, Dermatologo a Milano, Responsabile Nazionale Dipartimento Acne e Disordini delle Ghiandole Sebacee ISPLAD. Membro del Mediterranean Acne Board.