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Le onicomicosi: intervista su Gente, quando il fungo è velenoso per i piedi.
Le onicomicosi. Quando il fungo è velenoso per i piedi. Intervista sulla rivista GENTE al noto dermatologo milanese Francesco Bruno di Paola Occhipinti.

Tempo di mare, piscina e bagni refrigeranti. 
E anche di funghi fastidiosi che crescono sulle unghie.
 

"In estate è più facile andare incontro alle micosi, specialmente quelle dei piedi" dice il prof. Francesco Bruno, Dermatologo a Milano e Fondatore dell’Isplad (Società Italiana di Dermatologia estetica e plastica). Il motivo è semplice: "si cammina più spesso scalzi e si frequentano le piscine e i bagni pubblici senza prestare particolare attenzione alle regole igieniche". Vale a dire? "Chi cammina scalzo nei bagni e nelle docce pubbliche, chi non si asciuga bene tra le dita dei piedi, ma anche chi mette le scarpe da ginnastica senza calzini è a rischio". 

Le onicomicosi, (o infezioni fungine) alle dita dei piedi, non sono piacevoli e possono richiedere anche parecchi giorni di cura per arrivare a una guarigione adeguata. In genere ci vogliono tre mesi per la cura delle mani e il doppio per un alluce, che corrispondono più o meno alla ricrescita totale delle unghie. 
 
Una delle forme più conosciute e contagiose di onicomicosi si chiama "piede d’atleta" (Tinea Pedis). E’ causata da un gruppo di funghi dermatofiti che, come dice il nome, colpisce frequentemente gli atleti e tutti coloro che frequentano piscine, palestre e docce. "In genere una micosi si riconosce dalla decolorazione della superfice ungueale, o per il cattivo odore, specie nelle zone interdigitali o, nei casi più complessi per la caduta dell’unghia" spiega il dermatologo, "ma anche quando la situazione può sembrare preoccupante, è sempre rimediabile. 
 
La cosa fondamentale è non fare di testa propria, come ad esempio strappare l’unghia, ma rivolgersi a un professionista dermatologo che sia in grado di riconoscere la micosi per prescrivere la cura idonea e anche per ridurre le probabilità di recidive. La guarigione non è mai spontanea e i rimedi casalinghi raramente sono efficaci". 
 
Lo smalto classico, o il semipermanente proteggono l’unghia? 
"Io non li consiglio perché camuffano un’eventuale patologia, ma in effetti hanno un’azione protettiva." Meglio dunque prevenire in altri modi: indossare sempre calze di cotone anche quando fa caldo, sciacquare sempre le infradito di gomma (specie se si utilizzano per strada), con una soluzione disinfettante. Evitare di indossare scarpe e calze umide che favoriscono la proliferazione dei funghi, cambiare le calze tutti i giorni e non indossare scarpe o calze strette che mantengono le dita del piede in contatto fra loro aumentando le probabilità di trasferire l’infezione da un’unghia all’altra. Infine, lavare i piedi con un sapone antibatterico e tagliare le unghie con le forbici o il tronchesino perfettamente puliti." 
 
C’è una predisposizione genetica all’onicomicosi? 
"I diabetici sono più a rischio perché i funghi come la candida vivono meglio nei tessuti "zuccherati", così come è a rischio chi ha problemi di circolazione o patologie che provocano immunodeficienza". Se gli accorgimenti non dovessero bastare, si deve intervenire con una cura, che deve sempre essere personalizzata da un dermatologo ( non il podologo che cura calli e duroni). L’ammollo quotidiano in acqua e bicarbonato è utile per contrastare la crescita del fungo, ma non per guarire, quindi è sempre indispensabile l’intervento del medico. A volte può bastare uno smalto trasparente antifungino, altre un medicinale per uso topico, altre ancora bisogna intervenire con farmaci per bocca a base di terbifanina o itraconazolo.

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