La caduta dei capelli trattata con PRP (fattori di crescita piastrinici): "E’ una tecnica nata negli Stati Uniti per la cura e la ricrescita dei capelli. Si esegue un prelievo di sangue al paziente. Il sangue viene centrifugato e, grazie ad una moderna tecnica, vengono separate le cellule del sangue, ottenendo il PRP".
La caduta dei capelli, sia negli uomini che nelle donne, è un evento non raro (soprattutto tra gli uomini) che causa un grave disagio dal punto di vista psicologico, quando non è addirittura sintomo di qualche patologia. Nelle donne soprattutto, la caduta dei capelli viene vissuta, comprensibilmente, in maniera molto intensa, spesso come un evento drammatico.
Per fortuna la moderna medicina offre, o prova a farlo, delle terapie che possono aiutare la ricrescita dei capelli. Uno dei trattamenti più promettenti - chiamato PRP o fattori di crescita piastrinici - è l’oggetto di questa intervista al Prof. Francesco Bruno, Dermatologo a Milano, Responsabile Nazionale
Dipartimento Acne e Disordini delle Ghiandole Sebacee ISPLAD (International Society of Plastic-Regenerative and Oncologic Dermatology) Membro del Mediterranean Acne Board, Membro dell’Italian Acne Club dell’Italian Acne Board
Innanzitutto possiamo elencare brevemente le cause più comuni di caduta dei capelli, negli uomini e nelle donne, quando non vi siano delle patologie più gravi a causare la caduta dei capelli?
La patologia più frequente è certamente la cosiddetta Alopecia Androgenetica. Nell’uomo calvizie comune.
Nella donna l’Alopecia Androgenetica deve essere considerata una vera e propria patologia per le evidenti implicazioni psicologiche. E’ un disturbo iscritto geneticamente. Nella donna la caduta dei capelli può essere spesso legata ad una carenza di ferro. Sia nelle donne, sia negli uomini lo stress rappresenta un fattore molto comune.
In cosa consiste questo nuovo trattamento, chiamato PRP o fattori di crescita piastrinici?
E’ una tecnica nata negli Stati Uniti per la cura e la ricrescita dei capelli. Si esegue un prelievo di sangue al paziente.
Il sangue viene centrifugato e, grazie ad una moderna tecnica, vengono separate le cellule del sangue, ottenendo il PRP.
(Plasma arricchito di piastrine). Nel PRP sono presenti i fattori di crescita piastrinici (PDGF) (Platelet Derived Growth Factors) e i trasforming-growth factors (TGF-Beta).
La centrifugazione serve a separare le componenti del sangue. Il sangue non subisce modifiche o alterazioni.
Il siero ottenuto viene iniettato con degli aghi molto sottili nell’aera del cuoio capelluto dove è presente il diradamento o la calvizie.
Il trattamento provoca un modico bruciore. E’ un trattamento ambulatoriale che dura circa 30-40 minuti.
La metodica non presenta alcun rischio di rigetto o infezioni in quanto il siero è lo stesso del paziente (sangue autologo).
È un trattamento utile a fermare la caduta, oppure aiuta anche nella ricrescita dei capelli?
Aiuta la ricrescita dei capelli e rinforza quelli già esistenti.
È utile sia nei soggetti maschili che nelle donne?
Si è valido per ambedue i sessi.
Il trattamento va ripetuto regolarmente o si tratta di un trattamento ’una tantum’ che può risolvere definitivamente il problema?
Il trattamento va ripetuto 3 volte l’anno. Il gel piastrinico, grazie a questi fattori di crescita, stimola la rigenerazione del bulbo del capello, poiché al livello del bulbo sono presenti cellule staminali che hanno i recettori per i fattori di crescita.
La stimolazione di queste cellule induce una biostimolazione dell’attività metabolica del follicolo, con una conseguente crescita dei capelli, anche in quelle aree di calvizie dove il bulbo sembrava morto o dormiente, inducendo la produzione di nuovi capelli.
L’infiltrazione del cuoio capelluto con PRP, provoca un aumento dei capelli in fase anagen e soprattutto un miglioramento del trofismo dei capelli che diventano più forti e più spessi.
Dopo le infiltrazioni si può uscire, andare al lavoro e condurre una normalissima vita di relazione.
Quali i costi di un trattamento PRP in media?
Circa ottocento euro per la prima seduta e 600 per le successive.
Esistono delle terapie di mantenimento?
Sì. Perché risultati durino nel tempo, basta una seduta all’anno.