Le vacanze natalizie sono alle porte. E’ un periodo in cui si può stare più tempo a casa, in famiglia. Perché non approfittarne e badare un po’ più a se stessi, magari ascoltando un po’ di musica, utilizzandola oltre che per il nostro per migliorare il nostro spirito e la nostra cultura, anche come terapia?
Abbiamo invitato il Prof. Bruno, dermatologo a Milano, Fondatore dell’Isplad e membro dell’Italian Acne Club dell’Italian Acne Board, a parlarci meglio degli effetti terapeutici della musica.
Durante l’intervista abbiamo scoperto che il Prof. Bruno, oltre ad essere il noto professionista che conosciamo, è anche un musicista.
Beh, parlare di musicista mi pare un po’ esagerato da parte vostra, diciamo che coltivo da quando ero piccolo la passione e lo studio per il pianoforte e per il canto. Come dermatologo, diciamo, me la cavo certamente meglio.
Confesso però, che lo studio e la pratica con la musica, mi hanno certamente creato una sensibilità maggiore per capire e sperimentarne i suoi straordinari effetti terapeutici.
Professore, perché la musica ha un effetto terapeutico nelle dermatosi psicosomatiche?
Non solo nelle dermatosi, ma in molte malattie causate dallo stress come la gastrite, il colon irritabile, l’ipertensione… Non tutti i meccanismi d’azione sono perfettamente conosciuti.
In generale, l’effetto tranquillizzante della musica è dovuto ad un aumento dell’attività dell’emisfero destro del cervello, responsabile dell’attività immaginativa e creativa, con diminuzione del lavoro dell’emisfero sinistro, sede del linguaggio, del pensiero razionale e della capacità di calcolo. Diciamo che mettiamo in una sorta di standby la parte del cervello “più impegnativa”.
E per le rughe, come agisce la musica?
Sembra che la musica stimoli la liberazione di sostanze ancora non perfettamente conosciute, prodotte dal nostro cervello, che provocano un rilassamento muscolare. Gran parte delle rughe del viso si accentuano perché aumenta la contrazione muscolare durante gli stress.
E sulla nostra salute in generale?
Secondo una ricerca del British Journal of Health Psychology, la musica favorisce la stabilizzazione della pressione sanguigna dopo un periodo di forte stress e risulta quindi terapeutica. Ascoltare la musica diventa così una terapia contro la pressione alta e addirittura contro le cardiopatie.
Ci sono dei generi musicali più terapeutici rispetto ad altri?
La ricerca ha dimostrato che la musica classica, rispetto al jazz, al rock o al pop, ha un maggiore effetto terapeutico. Sugli altri tipi di musica (e sul silenzio), al contrario, non si è riscontrata alcuna efficacia. Gli effetti benefici dell’ascolto di musica classica sono stati riscontrati anche misurando il livello salivare di cortisolo causato da uno stress psicologico. I dati monitorati su 24 studenti dopo un test, dimostrano che ascoltando la musica i livelli salivari di colesterolo si stabilizzano subito abbassandosi, mentre senza l’ascolto della musica rimangono alti per almeno 30 minuti dopo l’esame. La musica può essere usata sia come mezzo per favorire il rilassamento, sia come tecnica terapeutica a sé stante (musicoterapia).
Per l’induzione del rilassamento si ricorre all’ascolto a basso volume di brani lenti e ripetitivi, secondo i gusti della persona. Per lo più si usano brani di musica classica ma possono essere molto utili anche brani di musica minimalista.
La musicoterapia è una tecnica terapeutica basata sia sull’ascolto di una determinata musica scelta dal terapeuta (musicoterapia passiva), sia sulla creazione di suoni e note attraverso strumenti messi a disposizione (musicoterapia attiva).
Oltre che di aiuto nel trattamento di stress, ansia, disturbi psicosomatici e depressione, la musicoterapia è usata in neuropsichiatria infantile come mezzo di comunicazione col bambino autistico.
Spesso vediamo in giro molti giovani (e non solo), che sentono musica con gli auricolari. Anche questa abitudine aiuta a combattere lo stress?
Ottimo sistema contro la noia, le attese, i viaggi in metro, al mare, mentre si fa jogging, ma è provato che non ha l’azione terapeutica di cui parlavo poco fa.
C’è un metodo da praticare a casa che potrebbe consigliarci?
Basta scegliere una stanza tranquilla e silenziosa, mettersi all’ascolto della musica, non ad alto volume, e rilassarsi.
Che genere consiglia?
Non sempre si deve scegliere la nostra musica o il nostro genere preferito. Un bel pezzo che amiamo ci può certamente dare emozioni, evocare ricordi romantici, ma non ha l’effetto rilassante della musica classica. Secondo i musico-terapeuti Bach, Mozart, Chopin sono i più rilassanti.
Ringraziamo il il Prof. Francesco Bruno, Dermatologo a Milano, co-fondatore dell’Isplad (International Society of Plastic - regenerative and oncologic Dermatology).