Rimangono troppi capelli nella spazzola? Niente panico: è colpa del cambio di stagione. Vediamo i test da fare per scoprire se è un problema transitorio o cronico, gli integratori e farmaci per rinforzare il bulbo, le soluzioni per eliminare i danni prodotti da cause esterne (come lo stress o l'uso di farmaci), più attenzione alle tinte low cost (i dermatologi sono in allarme per le tinture fatte dai cinesi che favoriscono le calvizie per la scarsa qualità). Novità: iniezioni di staminali contro la calvizie.
La primavera bussa alle porte per risvegliarci dal grigiore dell’inverno. Ma attenzione, il cambio di stagione alcune volte può portare sgradite sorprese a partire proprio dai capelli. Niente panico se al nostro risveglio ne troviamo alcuni sopra il cuscino, o se nella spazzola rimane qualche ciocca. «Nel periodo primaverile come in quello autunnale, avviene il cosiddetto defluvio telogenico, una sorta di muta del pelo come quello tipico degli animali» spiega il Professor Francesco Bruno, Dermatologo di Milano, Socio fondatore dell’ ISPLAD (Società internazionale di dermatologia plastica e rigenerativa). Durante il cambio di stagione si possono perdere sino a 400 capelli al giorno, ma essendo una caduta che nella maggior parte dei casi è fisiologica, tutto tende a tornare nella normalità in poche settimane, attraverso la ricrescita di nuovi capelli che vanno a sostituire quelli persi.
TEST
Esistono test molto semplici che consentono di verificare se il problema è transitorio o cronico, primo fra tutti l’esame microscopico del pelo. Il dermatologo attraverso il microscopio controlla se il capello è in telogen, cioè se si tratta di un capello destinato a cadere. Esistono infatti quattro fasi del ciclo del pelo che vanno dalla nascita alla caduta, fino alla ricrescita, dette anagen, catagen, telogen.
La fase telogen è il periodo terminale durante il quale il capello si trova ancora nel follicolo pilifero ma le attività vitali sono completamente cessate. Questo capello, pur morto, prima di cadere rimane ancora sul cuoio capelluto per un po' di tempo ma esercitando una modesta trazione cade. «Esistono anche altri esami come il wash test che consiste nel far lavare la testa al paziente dopo una settimana di astensione e nel raccogliere e poi contare i capelli caduti, o il tricogramma che si effettua prelevando a strappo con una pinza il cui morso è stato ricoperto di gomma, 50-100 capelli che poi vengono analizzati al microscopio. Però il test più efficace, meno dispendioso e utile è sicuramente solo l’esame microscopico del pelo» dice l’esperto.
INTEGRATORI E FARMACI
Gli integratori in commercio sono tantissimi, sarà il dermatologo che indicherà al proprio paziente il prodotto adatto alla patologia. «L’importante è che contengano la vitamina B1 e B5, metionina, cistina, cheratina e acido paraminobenzoico perché possiedono proprietà naturali benefiche per il capello, lo nutrono ed aiutano a prevenirne l'invecchiamento» consiglia il dermatologo. Il farmaco per eccellenza in caso di perdita dei capelli è considerato il minoxidil. Solitamente si notano miglioramenti utilizzando questo trattamento locale per due volte al giorno per almeno 12 mesi. Nell’uomo il minoxidil si prescrive senza problemi, mentre nella donna occorre stare attenti, perché tale farmaco potrebbe in alcuni casi far aumentare la peluria. Si può, in alternativa, intervenire con lozioni a base di estroprogestinici a livello topico. Anche la finasteride è un farmaco anticaduta indicato per il trattamento dell'alopecia androgenetica.
STRESS E FARMACI
Lo stress può influenzare la salute dei nostri capelli rendendoli più fragili. Di fronte ad una situazione che provoca ansia, le ghiandole endocrine, responsabili della secrezione degli ormoni, producono adrenalina e cortisolo. Queste sostanze hanno diversi effetti sul corpo umano, compresa la riduzione del flusso sanguigno ai follicoli piliferi causando la caduta dei capelli. «Se un paziente stressato vede che i suoi capelli cadono e diventano fragili aggiungerà stress a stress. E’ come un cane che si morde la coda» spiega il medico. Il miglior rimedio è quello di rimuovere la fonte di stress che causa la perdita dei capelli, o rivolgersi a uno psicoterapeuta. Anche diversi farmaci possono determinare una temporanea caduta dei capelli. Tralasciando quelli utilizzati in campo oncologico. ricordiamo alcuni antibiotici, vari antidepressivi, alcuni antifungini, steroidi anabolizzanti e terapie ormonali di vario tipo, medicinali per la cura delle disfunzioni tiroidee e quelli antiulcera. In tutti questi casi è necessario consultare il proprio medico di fiducia.
TINTE LOW-COST
Attenzione ai trattamenti di bellezza low-cost che utilizzano tinte e prodotti di dubbia provenienza, perché il rischio è quello di compromettere irrimediabilmente la salute dei capelli. Si sta assistendo in questi ultimi anni ad un incremento esponenziale di pazienti che dopo essersi fatti fare un trattamento con cosmetici, tinture e permanenti, riscontrano delle grosse reazioni infiammatorie: si parte da un semplice prurito o arrossamento della pelle per arrivare a infiammazioni di gran lunga più importanti. Se proprio si desidera risparmiare e farsi un trattamento low cost è importante prestare attenzione innanzitutto alle condizioni igieniche del negozio, alla preparazione del personale e farsi mostrare la lista dei prodotti disponibili.
LA TECNICA DEL PRP
La tecnica PRP HT - Platelet Rich Plasma Hair Therapy - (Terapia dei capelli con plasma arricchito di piastrine) rappresenta l’ultima frontiera terapeutica contro la calvizie e la caduta di capelli. E' una tecnica nata recentemente negli Stati Uniti per la cura e la ricrescita dei capelli e si esegue attraverso un prelievo di sangue al paziente. Il sangue viene centrifugato e, grazie ad una moderna tecnica, vengono separate le cellule ottenendo questo particolare plasma arricchito di piastrine. Il siero ottenuto viene iniettato con degli aghi molto sottili nell'aera del cuoio capelluto dove è presente il diradamento o la calvizie. Il trattamento ambulatoriale che dura dai 30 ai 40 minuti e che va ripetuto 3 – 4 volte l’anno, provoca appena un leggero bruciore. Inoltre non presenta alcun rischio di rigetto o infezioni in quanto il siero è lo stesso del paziente. Il gel piastrinico permette al bulbo del capelli di rigenerarsi e allo stesso tempo stimola l'attività metabolica del follicolo, con una conseguente crescita dei capelli, anche in quelle aree di calvizie dove il bulbo sembrava morto o dormiente. L'infiltrazione del cuoio capelluto con PRP, provoca un aumento dei capelli rendendoli più forti e più spessi. Dopo le infiltrazioni si può uscire, andare al lavoro e condurre una normalissima vita di relazione.