Può un trattamento di medicina estetica trasformarsi in uno stile di vita? Migliorare il tono della pelle, attenuare la visibilità di rughe, macchie, cicatrici e smagliature è possibile. Il tutto semplicemente nella durata di un lunch break, senza segni visibili post trattamento. Il merito va all’innovazione rappresentata dal laser frazionato.
Una tecnologia rivoluzionaria nel settore della medicina che si è affermata negli ultimi anni come uno dei trattamenti più richiesti ai dermatologi. Il laser frazionato è impiegato per ottenere un globale ringiovanimento cutaneo con migliore tonicità della pelle, correzione delle rughe, in modo particolare le perioculari e labiali, e per migliorare la visibilità di alcune tra le più diffuse affezioni: esiti cicatriziali da acne, cicatrici post traumatiche, smagliature e melasma. La prima differenza che lo rende innovativo rispetto ai laser tradizionali è il fatto di essere “frazionato”: la sua fonte di laser viene infatti emessa in modo frammentato attraverso dei fasci di luce divisi in piccoli cilindretti di 100 micron di diametro. Questa caratteristica permette di avere un minore impatto sulla pelle, grazie all’alternanza tra aree colpite dal laser e aree lasciate integre che contribuiscono ad accelerare il processo di riparazione tissutale. Una divergenza rispetto ai precedenti laser che non inficia l’efficacia, ma che, al contrario, la potenzia.
Proprio a partire da questa caratteristica, è possibile intuire il principale vantaggio del laser frazionato: la capacità di preservare l’intensità della sua azione e di affiancarla a un’importante riduzione degli effetti sul paziente e della sua convalescenza. È questo il caso, in modo specifico, del laser frazionato non ablativo e la sua grande distinzione rispetto alla versione ablativa.
Il laser frazionato non ablativo è una tecnica indolore che non comporta alcuna ferita o escoriazione, ma solo un leggero arrossamento della pelle, paragonabile al risultato ottenuto dopo una lampada UV e della durata di un paio di giorni. Il principale vantaggio è quindi la sua capacità di non interferire con i ritmi della vita quotidiana del paziente: dopo una seduta di laser frazionato non ablativo è infatti possibile svolgere le comuni attività, senza la necessità di una convalescenza post-trattamento. È persino possibile truccarsi subito dopo. I primi risultati sono visibili già dopo una o due settimane, rivelando una pelle più soda e luminosa. Gli effetti finali si riscontreranno dopo un paio di mesi, quando il turnover cellulare avrà compiuto il suo corso, mentre il ciclo di sedute stabilito dal medico determinerà le tempistiche per apprezzare quelli definitivi.
La versione ablativa invece vaporizza dall’interno l’epidermide, andando a rimuoverla e consentendo un ricambio sia degli strati più profondi che di quelli superiori.
Ne consegue la necessità di un mese di convalescenza in cui il paziente dovrà curare meticolosamente la pelle che formerà crosticine che si staccheranno.
Abbiamo parlato dell’efficacia del laser frazionato non ablativo con il prof. Francesco Bruno, dermatologo a Milano e membro del Mediterranean Acne Board, specializzato in acne ed esiti cicatriziali da essa conseguenti.
In quali casi consiglia di sottoporsi a laser frazionato ablativo e in quali alla versione non ablativa? Vi sono dei casi in cui entrambi sono sconsigliabili?
Considero i laser ablativi superati, confinati al passato e non ne consiglio l’utilizzo. Generare una ferita importante, come avviene con il loro impiego, non è raccomandabile dal momento in cui si possono ottenere ottimi risultati con un trattamento altrettanto efficace, che non comporta escoriazioni a livello epidermico. L’idoneità di un paziente a sottoporsi a un trattamento laser deve essere valutata in modo peculiare dal medico. Vi sono tuttavia dei soggetti in cui è generalmente sconsigliabile, come nel caso in cui il paziente presenti una pelle molto scura.
Come agisce il laser frazionale non ablativo?
Il fascio di luce frazionato agisce nel derma, andando a stimolare nei fibroblasti la produzione di collagene, elastina e acido ialuronico, le principali sostanze endogene a effetto riparatore nei confronti delle cicatrici e che migliorano il tono e il trofismo della cute. Mentre il laser agisce negli strati profondi, la pelle in superficie rimane intatta.
Quali sono i risultati ottenibili con l’utilizzo del laser frazionato?
I risultati variano molto da paziente a paziente, in base alla reazione della pelle, alla tipologia di affezione da trattare, alla severità della medesima. Nel caso specifico degli esiti cicatriziali da acne trattati con laser frazionato non ablativo possono essere riscontrati miglioramenti dall’80% fino al 100% nei casi più superficiali e dal 60% all’80% in quelli con segni più profondi, effettuando una media di 6-8 con cadenza mensile.
Nella sua esperienza, in particolar modo con l’acne, in che modo è migliorata la vita dei pazienti, non solo da un punto di vista estetico, dopo essersi sottoposti ai trattamenti laser?
L’acne è una malattia dal forte impatto psicologico: porta nei pazienti isolamento, imbarazzo e genera complessi difficili da sradicare. Ho seguito come medico delle ragazze stupende che avevano perduto la stima in se stesse, come se avere l’acne fosse stata una loro colpa, e che si sentivano costantemente osservate, convinte che la causa di questi sguardi fosse la loro pelle, quando in realtà era molto più probabilmente la loro bellezza. Per queste ragioni la cura di questa malattia ha un significato profondo di rinascita. Curare dapprima l’acne e successivamente le cicatrici che ha generato rappresenta per il paziente un modo per fare pace con se stesso, per piacersi, per stare bene nella propria pelle e con gli altri.